L’architettura è in continua evoluzione e si adatta a nuove esigenze, legate a cambiamenti sociali, economici, tecnologici, politici e demografici. In questo senso, l’invecchiamento della popolazione è uno dei cambiamenti più rilevanti del XXI secolo: L’aumento dell’aspettativa di vita e la diminuzione dei tassi di fertilità fanno sì che la popolazione anziana sia sempre più numerosa. Come può l’architettura contribuire a fornire una migliore qualità di vita, a promuovere l’autonomia, la dignità e il benessere degli anziani?
Questa tendenza ha portato a pensare e riprogettare molti aspetti dell’assistenza medica, del design degli ospedali e delle città accessibili. Tuttavia, studi incentrati sul benessere psicologico della popolazione anziana che vive in modo indipendente, mostrano gli effetti negativi della solitudine, dell’isolamento sociale e delle difficoltà in termini di esigenze di autocura.
Gli architetti possono svolgere un ruolo importante nell’affrontare la fonte di questa solitudine e contribuire drasticamente ad aumentare la qualità della vita di una parte della popolazione spesso isolata. Vivere in comunità per anziani offre un’opportunità di coinvolgimento e interazione per iniziare a liberarsi di questo stigma e consentire ai residenti di mantenere la propria indipendenza. Gli esempi di case per anziani che seguono illustrano come, attraverso una buona progettazione, sia possibile creare un contesto comunitario di sostegno reciproco.
Liberamente tratto e tradotto da https://www.archdaily.com/941691/housing-for-the-elderly-examples-of-independence-and-community-living